

È la sensazione che si ricava dalla mostra antologica di Rosaria Matarese, inaugurata venerdì, con la partecipazione dell’assessore alla cultura Nino Daniele, al Pan di via dei Mille dove rimarrà fino al 4 aprile.
È dagli anni Sessanta che la Matarese, artista d’avanguardia e sempre aperta alla sperimentazione, produce le sue pitto-sculture – come ama chiamarle – talora anche di dimensioni notevoli da fare ambiente da sole in spazi anche cospicui.
Sono creazioni singolari, da cui talora emerge un senso di ironia o di ribellione, talora sono composizioni dai significati che inducono a riflessioni politiche o rimandano a matrici sessuali.
In tutto, una sessantina di lavori che attraversano un po’ tutto il percorso professionale e la maturazione dell’artista con un linguaggio in continua evoluzione ma sempre coerente con se stesso, alla continua ricerca di forme espressive legate ai tempi e spesso anche agli avvenimenti sociopolitici attraversati negli anni.